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A NORMA DI LEGGE

  • Immagine del redattore: L'Eremita
    L'Eremita
  • 28 apr 2018
  • Tempo di lettura: 10 min

Non c’è niente di più stupidamente umiliante ed oppressivo, del denudamento del prigioniero, del suo controllo anale e vaginale, le flessioni e la doccia imposta davanti le guardie. Specialmente per chi entra il carcere la prima volta, innocente o colpevole che lui/lei sia. Pensate voi che questo trattamento imposto a persone indifese sia educativo? Non vi sembra invece inutilmente offensivo? Specie poi quando questo trattamento è fatto da persone che si considerano “oneste” e che il prete ci passa come “Cristiane” quando in realtà sono peggiori di tutti noi?

E Papa Bergoglio, la “nostra guida”, cosa fa in merito a questo malcostume, serenamente praticato dai nostri servi, e “cristianamente accettato, solo perché fatto “a norma di legge”, da gente che lui nella sua ricerca del facile consenso, ci passa come “cristiana”? Infatti, lui, che è quello che dovrebbe essere la nostra guida morale, per farci comprendere cosa è male e cosa è bene, eventualmente rimproverandoci, tace e volta la testa dall’altra parte; come farebbe un qualsiasi politicante che ci tiene più a corteggiare il consenso degli elettori che a responsabilizzare quelle categorie di “cristiani” che più necessitano il rimprovero morale per come mancano di rispetto ai più deboli in nome dei soldi. In questo caso, quelli che campano sul carcere. A questi nessuna critica; come se temesse di perdere parte del consenso, quello dei corrotti nello spirito, sicuramente. Sì, nella sua ricerca del facile consenso, il Bergoglio non vuole guai con chi gli fa dono dei soldi del contribuente! “Cesare”, il suo collega laico al potere, quello che protegge la rispettabilità dei suoi servi corrotti, si farebbe sentire! Se proprio il Bergoglio dovesse pronunciarsi, possiamo star sicuri che con un occhio al pubblico consenso, lui giustificherebbe le “buone” ragioni del cristiano che si facilita il lavoro facendolo a spese della dignità umana di chi non può resistere alla minaccia della violenza, trovandosi ostaggio dentro un carcere. Ma diciamoci la verità delle cose! Il Bergoglio, è il solito prete che per non apparire antipatico a qualcuno, grazie al silenzio complice, lascia il male legale libero di agire e fare altri danni, come fosse cosa da accettare per il bene di noi che stiamo abbastanza bene, ma che al contrario di lui che vive in sicurezza, nulla possiamo fare per contrastare il male illegale. Infatti il Papa preferisce accarezzare l’udito a tutti quelli che stanno relativamente bene e che si ritengono onesti, ma che si sono indeboliti per aver fatto molti compromessi equivoci in nome dei soldi; gente che giustamente teme per il male che si vede circolare intorno impunito, ma che nulla sa del malcostume operativo del suo stipendiato carcerario; che in fondo è ciò che gli procura un sempre crescente numero di nuovi pericoli e nuovi “recidivi”. Al Papa, per tacere, gli basta immaginarsi che il male che si fa all’interno delle carceri, viene fatto “a norma di legge”, e “a fin di bene”. Comodo, vero? Infatti anche la tortura e il rogo alle cosiddette streghe dei secoli appena passati, erano fatti “a norma di legge”, per il “bene” di quelle poverette. Bruciandone il corpo poi, le si salvava l’anima! Certo, sarebbe stato interessante sapere cosa quelle donne pensassero di questa “misericordia” del prete… purtroppo, il nostro Bergoglio non ci pensa proprio ad ammonire i suoi “cristiani corrotti”, quelli che difendono i beni della sua Istituzione con il loro deterrente della violenza legale e lo sguardo minaccioso, affinché si vergognino e cambino sistema vedendosi scoperti dal pubblico come “corrotti”, non più come “cristiani” e “onesti”. Questo perché lui, come don Abbondio, non vuole guai e non vuole mettere in pericolo i suoi beni; beni che non doveva avere…. Per leggere il resto, chiedere il volantino o telefonare al 3665399868 Pensate che il silenzio del Bergoglio sui cristiani servi delle carceri sia il comportamento che il Gesù apprezzerebbe in quei religiosi che si passano al pubblico come suoi seguaci e che al contrario di noi, sono pure al potere? Sicuramente, se il Gesù lo venisse a sapere, ne uscirebbe schifato di questi suoi “rappresentanti”. Ed è solo un peccato che non possiamo dire al Papa la nostra riprovazione e ricordargli il suo dovere morale! Come avremmo dovuto fare con Papa Pacelli, quel “religioso” che per difendere i beni e la tranquilla routine della sua Istituzione, ai tempi di Hitler, lasciò il male legale libero di agire con il silenzio complice, a danno degli ebrei, guardandosi dal parlare chiaro e forte e facendo il nome della categoria di cristiani che si vendeva al male. . Tornando al “cristiano” che si presta come secondino carcerario (cosa assurda anche se vera, dovuta a “religiosi” simili al Bergoglio, che concedono silenziose deroghe ai cristiani servi del potere), è utile far notare la loro maestria nello scansare il proprio dovere morale e l’ascolto della coscienza, nascondendosi dietro l’osservanza cieca di un regolamento carcerario ideato a facilitargli il lavoro, non importa se degrada la persona indifesa (specie quella che entra il carcere la prima volta), colpendola nella sua dignità, vedendola come una bestia o cosa insensibile a certi trattamenti. Complimenti ai sindacalisti dei secondini per come hanno accettato la trasformazione del lavoratore in un robottino della peggiore specie. Sì, i soldi corrompono lo spirito quando si ha a che fare con persone prigioniere, e lo stipendio, all’interno di un carcere, è moneta corruttiva; strano che i sindacalisti non lo capiscano. Si vede che la paga per tradire lo sconosciuto inerme nelle loro mani deve essere buona! Tipi sempre pronti a dirti che lo fanno “anche” per te, per coinvolgerci nostro malgrado nel loro malaffare quotidiano, al punto che solo quelli che prendono pubblicamente le distanze da questi corrotti riescono a mantenersi puliti. E chissà se il Papa si rende conto di questo suo quotidiano sporcarsi visto che non prende pubblicamente le distanze da questi corrotti, sempre pronti a dirgli che lo fanno “anche per lui e i suoi”? Sì, ringraziamo il Bergoglio per come preferisce essere applaudito in piazza, declamando per leggi a favore di persone relativamente benestanti; libere di agire e farsi sentire. Una attività pubblicitaria molto praticata dai professionisti della politica. Lui lo comprende come sia facile ingraziarsi gli ingenui per mezzo di belle frasi che possono attirare il consenso dei creduli ma che nulla cambiano nel malcostume operativo praticato a norma di legge e sempre a danno del più debole di turno; una cosa che invece richiede il biasimo pubblico verso chi serve il potere, e l’impopolarità presso i corrotti, cristiani solo per battesimo, tutt’altro che la “comprensione”, che in fondo, non è altro che complicità col male legale per farsi ben vedere dai corrotti. In verità, il lavoro del religioso, più che nell’incitare i credenti al benessere materiale per mezzo di leggi demagogiche, dovrebbe consistere nell’indicare ai credenti, il male “fatto a norma di legge” dagli stessi “cristiani”, e che viene passato come “bene” da quelli che ci guadagnano sopra; in maniera che i cosiddetti cristiani imparino a riconoscerlo immediatamente. Non come avviene ora, dopo anni di serena attività persecutoria, come successe con gli ebrei, perseguitati per secoli; un malcostume operativo del prete, del quale nessuno dei credenti si rese mai conto (apparentemente). Come avvenne ad esempio anche nei confronti dei Valdesi, dei Protestanti, dei Catari, delle “streghe”, dei gay, degli indios, dei non-battezzati, dei comunisti, dei popoli da colonizzare e sfruttare in nome del “cristianesimo”, ecc, ecc. I “servi del potere” del Papa (i preti in questo caso), col nome di Santa Inquisizione, si dedicarono “serenamente” al male in Europa e in America Latina per cinque secoli di seguito, e nessuno di noi “cristiani” se ne accorse. Al prete gli bastò chiamarlo “bene” invece che male (come già ci avvisava il profeta millenni fa), e ai credenti come noi piace credere a questi servi del potere. Se oggi parliamo male dei Nazisti, cosa dovremmo dire di noi “bravi” cristiani, che col silenzio abbiamo sempre partecipato al male, continuando pure ad andare a Messa? Sì, a volte noi “credenti” siamo più buffoni di quelli come il Berlusconi! Certo, il Gesù non avrebbe mai cercato il consenso delle masse a spese del diritto del più debole, come sicuramente lo è l’indifeso/a nelle carceri! Figuriamoci se poi avrebbe cercato il consenso sia degli oppressi come quello dei cristiani oppressori a pagamento; come purtroppo accettò di fare il nostro Bergoglio, che in visita pubblicitaria ad un carcere di Roma, sorrise ad entrambi i tipi, benedicendo gli uni e gli altri (per non fare parzialità?), la tipica “neutralità” del prete finché non si toccano i suoi beni (cosa che i suoi seguaci non dovrebbero avere, sotto alcuna giustificazione). Tutti “bravi” cristiani secondo il nostro Bergoglio. Per forza che poi le cose in un carcere non cambiano mai! E come una volta si mancava di rispetto agli ebrei “a norma di legge” e alle “streghe” torturandole (per il “loro” bene), ancor oggi noi cristiani delle carceri, manchiamo di rispetto alla persona indifesa, “bestializzandola” cristianamente, secondo le cristiane “norme di legge” del carcere. Così ci sentiamo “a posto”. Non è così? In verità, in questo nostro mondo che ama così tanto passarsi per “cristiano”, nessuno più è un cristiano, neanche il Papa! Basti notare come ci piace fare leggi in cui non si rispetta la dignità e sensibilità, di chi non ha alcun diritto, cioè la persona detenuta! Per questo non può essere un cristiano uno come il Papa; uno che per stare tranquillo corteggia il consenso dei corrotti col silenzio invece che responsabilizzare (come sarebbe suo primo dovere), almeno il cristiano che si prostituisce ad obbedire a norme che bestializzano la persona indifesa! Quanti prostituti ci sono al mondo! Lavoratori che si vendono l’anima per uno stipendio fatto sulla sofferenza dei più deboli! Sono malcostumi operativi che i servi del potere si tramandano di secolo in secolo, sempre a danno della parte più indifesa dell’uomo; a partire dal prigioniero, dalla donna, dall’animale, e questo grazie alla copertura che il silenzio complice del prete provvede a questi suoi servi corrotti. Se il prete tace, è probabile che anche il dio sia d’accordo con noi, non è così che a molti di noi piace pensare? Sì, certi mestieri moralmente illeciti, si possono fare solo dopo aver abiurato la propria Credenza! Solo allora ci è lecito farli! Sì, i non-credenti sono molto meglio di noi falsi cristiani! Certo, il Papa e i suoi continueranno a fare politica invece che praticare la religione, parlando come si deve e combattendo il male, ma noi che abbiamo un’etica differente non dobbiamo seguirne le orme. Abbandoniamoli al loro destino, al guaio che gli succederà a quelli che seguono “Babilonia la grande prostituta”, come l’Apocalisse definisce l’istituzione ecclesiastica. Sono dei ciechi che guidano altri ciechi, e se li seguiamo, cadremo in una buca profonda come ci avvisa il Gesù. Sì, è il comportamento ciò che qualifica il credente, fosse anche un non-credente. Non il battesimo, l’osservanza del ritualismo, la recitazione di “preghiere” a memoria, il dogmatismo, il sacramentalismo, la ricerca della salvezza, il culto agli innumerevoli dei della Chiesa, i miracoli e le visioni, tutte cose vuote, solo prodotti della mente! Figuriamoci la pratica del “buonismo” clientelare e la “comprensione” interessata verso chi si trova in posizione di potere! Specie quella praticata col silenzio-complice verso i corrotti “servi del potere, laico o religioso che esso sia; poveri servi, che è solo “giusto” che siano lasciati in santa pace nel loro malaffare all’interno di un carcere, vero? Se non ci fossero loro che si sacrificano per noi, sporcandosi l’anima per qualche soldo al nostro posto, cosa faremmo noi “bravi” cristiani? Certo, ci vedremmo costretti a cambiare sistema carcerario! E non sarebbe forse meglio per tutti? Nel caso siate favorevoli al cambio civilizzatore, fatevi sentire al 366 5399868 (Roma). Un ultimo avviso a chi volesse afferrare la sua occasione per fare uno scatto evolutivo, la ragione per cui siamo su questa terra (non la salvezza)! Perché i secoli passano, ma l’uomo non si civilizza non importa il progresso scientifico; e lo possiamo vedere da come, sotto pretesti per la “sicurezza”, il servo del potere continui a mancare di rispetto a persone indifese, con l’uomo corrotto che non impara nulla preferendo tutti praticare il “Non vedo, non sento, non parlo” pur di avere uno stipendio, non importa se lo sporca; con in più, i nostri preti che guardano, sanno, e si dicono: “Non è affare nostro”. Ma essi pagheranno; pagheranno tutto, essendo essi i principali imputati per averci sempre lasciato in stato di ignoranza sui nostri “servi del carcere” e altri servi del potere, simili a loro. Un giorno, quando avremo avviato il nuovo sistema carcerario mettendo su le “repubbliche carcerarie”, prima per quelli che sbagliano ed entrano il carcere per la prima volta, e poi anche per i recidivi, con i secondini che staranno solo all’esterno del recinto carcerario ad impedire fughe, i preti si diranno: “Perché non ci abbiamo pensato noi? La soluzione era così semplice!” Purtroppo succede sempre così. Hanno scelto di cercare la salvezza (anzi la vendono), invece che il dio praticando la compassione, come potevano capire? E chissà se si renderanno mai conto di essere sprofondati in una fossa per la loro avidità. Ma per voi che leggete e non siete preti, c’è la possibilità di fare un grande scatto evolutivo nel caso decideste di venire a darci una mano in questa battaglia di civiltà. Un impegno che mostrerà a quelli che gestiscono i nostri servi del potere quante occasioni si sono perse, insieme ai grandi debiti morali che si sono fatti e messi sul groppone, che avranno da ripagare in futuro. Ma come spesso succede, a difesa della loro carriera e stipendi, se la sono presa comoda, dicendosi: “Tanto i delinquenti in carcere possono ben aspettare!” Chi pensa così, tenetelo a mente, si dimostra sicuramente peggiore di quelli che hanno infranto la legge! In ogni modo c’è una legge di causa ed effetto o legge del Karma, che ricadrà su questi che ritenendosi onesti, hanno lasciato degenerare la situazione. L’assoluzione dei peccati che a poco prezzo gli offre il prete confessore non gli servirà a nulla (solo il prete poteva inventarsi questa assoluzione dei peccati per ingraziarsi i corrotti pian piano che invecchiano). I nostri complimenti al prete che campa così bene facendo credere cose così incredibili a quei poveretti del gregge. In verità, abbiamo tutti il potere di togliere i debiti morali a chi ci ha mancato di rispetto o danneggiato (così ci dice il Gesù), ma il prete si è pure arrogato questo assurdo potere di poter assolvere i peccati o i crimini che uno ha fatto a danno di un altro, senza che il danneggiato sappia nulla di questo perdono dato a sua insaputa al danneggiatore, senza che costui chieda il perdono al danneggiato prima! Sì, una cosa ridicola oltre che assurda! E nelle prigioni sono migliaia quelli che ogni giorno sono mancati di rispetto senza vera necessità, e se la legano al dito. Poi un giorno usciranno dal carcere, più arrabbiati e vendicativi di prima, con il secondino che pensa di essere nel giusto, un servitore dello Stato. Gli fa comodo credere così per non sentirsi in dovere di chiedere perdono ad ognuno dei detenuti offesi dal suo menefreghismo interessato. Era nel suo diritto considerarli come delle bestie! Non è così? Ma in una vita che verrà, i nostri servi del potere pagheranno; pagheranno tutto. E quando gli succederà, si chiederanno: “Come mai mi sta succedendo questo guaio, quando io non ho mai fatto male a nessuno?” Sì, il destino che nel passato ci siamo meritati nel bene o nel male, ci raggiungerà in ogni caso ed allora sarà inutile chiedere al dio il perché. Il dio, come il prete, nulla può fare per i debiti che ci siamo fatti a spese del più debole in nostro potere. Lui/Lei è un dio di giustizia, e dopo aver messo in moto la legge, lascia a noi il problema di ripulirci. E in questo mondo di laureati incoscienti, chissà quanti saranno quelli che in futuro sapranno prendere con serenità quello che il destino ha decretato per farci tornare puliti e liberi dai legami. Come successe con le entità che erano nei corpi degli ebrei che pochi anni fa finirono nei campi di sterminio in massa; probabilmente pochissimi seppero prenderla con sportività, e tornarono a nutrire sentimenti di odio, conditi da richiami ad una giustizia “divina”, e ripresero a percorrere il circolo vizioso… Mario Dumini 3665399868 Per chi vuole evolversi – giubileo della misericordia 2016

 
 
 

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