L'ATTORE DI BIANCO VESTITO.
- L'Eremita
- 31 mar 2018
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Lettera al dio riguardante il sig. Bergoglio
1° n. 832 Oggi l'attore vestito di bianco incita i giovani a gridare forte il proprio sdegno verso i potenti che si comportano male. E lui, che al contrario dei giovani è al potere, cosa ci sta a fare? Non tocca forse a lui responsabilizzare i propri colleghi al potere e i loro “servi del potere”? O preferisce parlargli per vie traverse, molto gentilmente e sottovoce, per non mettere in pericolo i suoi beni e il suo potere? Certo, ormai mi è chiaro che il tuo rappresentante sulla terra, o mio dio, chiunque tu sia, non si rende conto delle sciocchezze che dice; oppure è naturalmente molto astuto; ma io talvolta mi deprimo e mi indigno al sentirlo. Ma c’è o ci fa? Fammi capire, tu che sei il mio dio, anche se non so nulla di te, affinché possa far capire al buffone in vesti bianche il suo dovere di credente.
2° del n. 832 Chissà; però meraviglia come nessuno dei servi che ha intorno gli dica che quando un religioso è al potere, comunque parli, ecco che non è più credibile nei suoi avvisi, se non, a chi dipende dai suoi soldi invece che dal dio. Ma come mai uno che ha studiato come il Papa, non capisce cose così semplici? Come se credesse che basti declamare di essere il rappresentante del dio sulla terra, ecco che si diviene credibili. Possibile che chi l’ascolta sia così idiota da credere alle sciocchezze che dice questo politico vestito da religioso? Io mi metterei a ridere a certe sue recite pubblicitarie che ce lo mostrano come una persona “buona” e “comprensiva”; Beh, certo, almeno verso tutti quelli che partecipano al male fatto legalmente e hanno potere, il sig. Bergoglio è sempre molto gentile. Ma io ho molto da ridire a queste sue recite pubblicitarie, perché gli oppressi non possono attendere che lui, un potente, rimandi sempre di prendere posizione decisa contro il male praticato a norma di legge dai suoi credenti, preferendo lui corteggiare il consenso dei deboli e dei corrotti. Forse, per teme di apparire poco “serio” ai colleghi al potere? sempre pronti a prendere in giro il collega che si passa come migliore di loro quando questo non è possibile. Certo, capisco che lo fa per proteggere i beni e il potere della sua istituzione, ma credo che non dovrebbe praticare questa sua strategia del silenzio a spese del diritto degli oppressi, almeno se non vuole apparire a chi capisce, come un ipocrita sotto vesti religiose. Come mai non grida forte contro l’oppressione degli israeliani verso i palestinesi? Come mai nulla dice ai cinesi del diritto dei tibetani ad essere rispettati in casa propria? E il diritto dei Kurdi, da sempre oppressi? E il diritto al rispetto che il cristiano deve al prigioniero sul quale campa? E lo scempio dei milioni di agnelli fatti fuori ogni anno in nome di una stupida tradizione “religiosa” come la Pasqua? E che dire del silenzio del Papa sul macellaio del proprio popolo, il sig. Bashar al Assad? Lui, il religioso vestito di bianco è sempre “neutrale” tra chi opprimer e chi è oppresso. Certo non ha imparato molto da mio fratello il Gesù, uno che prendeva posizione. Ma basta, troppe sono le incoerenze da rimproverare a questo politicante che si passa come “religioso”; che sorride ai potenti, e invita gli oppressi a pazientare, incurante della perdita di credibilità, come se pensasse che con una buona strategia pubblicitaria sarà facile riacquistare il consenso degli ingenui che sono usciti dalla Chiesa dopo aver preso nota dei suoi comportamenti falsi. E poi aiuta molto il senso di colpa sapientemente instillato dal prete in tutti i credenti. 3° del 832 In ogni modo ti ringrazio o mio dio, chiunque tu sia, per avermi aiutato ad aprire gli occhi che il prete mi aveva chiuso con le sue vuote chiacchiere; non ti rimane che aiutarmi a pazientare nel sopportare le incoerenze del tuo rappresentante, ci vuole una grande forza e io mi stanco di aspettare, mi addolora vedere la sofferenza dei più deboli. Ma menomale che nel frattempo, in attesa di morire, mi posso divertire a rimproverare i tuoi “prediletti” che servono il potere invece che te, operando al servizio dell’oppresso. Però sento che sei contento di quelli come me, quelli che non sfruttano il prossimo dicendo di farlo per te e per la tua gloria. Lo fanno per la loro gloria invece, tu lo sai…Ti prego di illuminarmi, tu che sei il mio dio, chiunque tu sia, perché c’è da chiedersi chi sia il vero Maestro del tuo vicario sulla terra, quell’uomo del passato, che lui ha trovato utile trasformare in un dio, per farlo adorare agli ingenui credenti, al posto tuo, un mio fratello nel passato chiamato Gesù; uno di cui lui dice di seguire le orme, quando si vede bene che quelli come il Bergoglio seguono altre orme. Infatti il Gesù, non si sarebbe mai comportato come lui. Lui non aveva Forze dell’Ordine al suo servizio, e neanche chi gli lavava la biancheria; non parliamo poi di una casa di sua proprietà; né perdonava i peccati di uno fatti a danno di un terzo, senza bisogno di chiedere il perdono a costui prima, e figuriamoci se declamava in pubblico “Preghiamo per la pace…” frase così vuota e così utile a far credere agli ingenui del suo gregge che lui è uno “buono” e che si preoccupa per noi. Immagino che i potenti a cui sorride, non gli permettono di fare il bene, vero? Che cattivi! Oh mio dio, chiunque tu sia, fammi capire a cosa serve la recita di “buono” di questo tuo servo chiamato Papa Bergoglio. Uno che si mangia il corpo di tuo figlio ogni giorno a Messa, ma non ne trae alcun giovamento vedendo io il suo timore di parlare come si deve, per responsabilizzare i potenti e i loro servi cristiani (di nome); e questo suo silenzio solo per la difesa dei suoi beni e del suo potere fittizio; cose che lui non avrebbe mai dovuto avere, tanto meno difendere con Forze dell’Ordine; tutt’altro che “cristiane” come lui ce le passa da secoli, per ingraziarsele; e farsi da esse difendere. Servi del potere, sempre pronti ad obbedire al potere che li paga invece che alla propria coscienza. 4° del n. 832 E tu che sei il mio dio, mi sconcerti con la tua pazienza verso questi tuoi “rappresentanti”, così falsi come il sig. Bergoglio. Probabilmente non ci puoi fare nulla, essendoci di mezzo la legge del Karma, quella che mio fratello Gesù chiamava “legge di causa ed effetto”, però potresti fare un piccolo sforzo e togliere un poco di questa ignoranza che ci avviluppa e che fa credere a molti che, recitare “preghiere” ci aiuta ad essere più “buoni” e a salvarci; preghiere “cattoliche” naturalmente. Sono sicuro che mi comprenderai se penso del sig. Bergoglio come del solito “lupo feroce che si copre con veste d’agnello”, come diceva mio fratello il Gesù ai suoi seguaci circa i religiosi della Istituzione religiosa dei suoi tempi, frase valida ancora oggi. Seguaci che ormai, non ci sono più da molti secoli, avendo preso il loro posto un altro tipo di “cristiano”; quello che non crede in un dio vero, ma in uno falso; ideato dal prete con l’immaginazione di noi uomini corrotti, sempre bisognosi di un dio a nostra immagine e somiglianza, Sì, un dio costruito da quelli che campano sui soldi dell’ingenuo, uno che ci giustifica e rassicura nei nostri crimini e fallimenti, fatti “a norma di legge”; per farci sentire “a posto” con la coscienza, specie quando si avvicina il momento di morire. Ed è anche piuttosto seccante dover ammettere che Papa Bergoglio, questo buffone in vesti bianche come lo chiamo, è quello più adatto a mantenere in stato di ignoranza l’ingenuo che non sa nulla della storia politica della Chiesa. Una storia grondante sangue da tutte le parti, di errori madornali, di torture, di persecuzioni durate secoli (gli ebrei ne sanno qualcosa), guerre continue, e cristiani “servi del potere” sempre pronti a guadagnarci sopra, con tanto di giustificazione morale e benedizioni dell’autorità religiosa. Crimini di ogni genere, compiuti sempre all’ombra protettiva del potere di “Cesare” e dei suoi soldi… Certo, o mio dio, ci sarebbe da chiedersi come mai questi tuoi rappresentanti (a cominciare dai preti), si siano così rovinati. Forse a causa del loro ossessionante desiderio di salvarsi dalla perdizione eterna (per come sono stati istruiti dal sig. Bergoglio e quelli come lui, dico bene?). Al punto da fargli credere a questi ingenui, che tu sei un dio terribile, anche se misericordioso; uno pure molto vendicativo, che ha preparato una punizione eterna per chi la pensa differentemente, o che non si finge pentito di fronte al prete.
5° del n. 832 Sì, certo, qualche congettura che mi spiega il mistero ce l’avrei, ma la certezza per poterla dire, nò, non essendo io un prete che si immagina di sapere tutto quando non sa nulla in verità, essendo le sue solo elucubrazioni mentali, non esperienze di vita; meri giochi mentali che si imparano alla scuola “religiosa”. Anche questa della scuola religiosa, è una cosa assurda, vero? Quando mai s’impara un sentiero religioso all’ombra di una istituzione mondana come la Chiesa? Sono sicuro che mi capirai in questo mio sfogo, avendo io avuto la fortuna di assaggiare un poco del tuo amore, e anche se ogni tanto ti prendo in giro, so che ti diverti con me, proprio come quando io mi diverto a fare a lotta con i miei gattini, sempre irrispettosi, ma terribilmente simpatici, forse perché mi somigliano, e in più, c’è la loro fiducia in me, per cui non mi rimane che ammirarli non importa le loro piccole sfrontatezze. Credo che uno dei miei gatti sia della Juventus, una cosa disgustosa, ma io ci passo sopra, perché ha una sua bellezza particolare che mi invita ad amarlo. E dentro di me quando lo vedo, non posso fare a meno di dire: “Che il dio lo benedica, chiunque esso/essa sia”. Un giorno, dopo morti, in un'altra dimensione ci incontreremo di nuovo, ci stringeremo con forza, e torneremo a fare a lotta, come è tipico di due entità che si stanno evolvendo. Che fortuna avermi dato per insegnanti di vita, cani e gatti! Gli animali che vivono in amicizia con l’uomo, si reincarneranno nel corpo di un uomo nella prossima vita, secondo il piano evolutivo che hai predisposto per ognuno di noi, lasciandoci liberi di scegliere cosa fare per procedere. Poi un giorno rientreremo in te, quando saremo diventati essere umani. Ed è strano che le Credenze religiose “cristiane” non contemplano questo rispetto verso l’animale, come se pensassero che esso sia un essere inferiore. Purtroppo, le religioni monoteiste sono tutte incentrate sull’animale uomo, uno che in fondo si comporta come gli animali, solo che gli fanno credere di essere superiore all’animale, forse perché è più ingordo e sa organizzarsi meglio a spese del più debole di turno; quello che non può difendersi, basta che il male sia fatto con il tacito assenso del servo dell’istituzione religiosa. Ma questo silenzio ricadrà addosso a tutti noi che frequentiamo l’amicizia dell’Istituzione, così come il tuo rappresentante pagherà le conseguenze di queste sue scelte a fianco del potere (di Mammona, diceva mio fratello Gesù). 6° del n. 832) Infatti il prete, è sempre disponibile a giustificare le bestialità dell’uomo, basta che siano fatte “a fin di bene”, e “a norma di legge”, le parole magiche che ci permettono di partecipare al male, con tanto di giustificazione morale, prontamente provvedutaci da quelli come il Bergoglio, in cambio di soldi e potere. I miei complimenti ai tuoi rappresentanti, o tu che sei il mio dio, e scusami se talvolta mi viene da prenderti in giro per le scemenze dei tuoi rappresentanti. C’è da chiedersi cosa succederà a quelli come Papa Bergoglio; quelli che hanno avuto l’opportunità di stare al potere, ma non l’hanno saputo utilizzare per fare il bene, rischiando in proprio, ma principalmente per difendere i beni e il potere dei loro associati perdendo di credibilità di fronte ai corrotti. Che strano, eppure mio fratello Gesù glielo aveva detto chiaramente ai suoi seguaci: “Se fate il bene ai vostri amici o famigliari, non fate niente di speciale. Le cose cambiano solo quando si rischia per aiutare sconosciuto che ci sembra bisognoso; quel tipo che temiamo perché non conosciamo ancora… Beh, si cominci intanto a rispettare uno sconosciuto come l’animale, poi si passerà ad altri compiti ancor più difficili, dico bene? Scusami se ti parlo come ad un amico. E’ più forte di me, troppe volte sei intervenuto nella mia vita per aiutarmi, da guadagnarti la mia più profonda gratitudine. E poi mettendomi alla prova quando mi hai visto pronto, per aiutarmi a crescere, e ormai posso dire di sapere come funzioni, anche se ora ti piace continuare a mettermi alla prova, non più saltuariamente come facevi prima, facendomi faticare più del previsto. Però tu sai quello che è meglio per me, ed io accetto la faccenda in modo sportivo, in fondo, anche io ti metto alla prova ogni tanto, e vedo che sei paziente con me, e di questo ti ringrazio nel profondo; grazie o mio dio, chiunque tu sia! Devo ammettere che il mio modo di ringraziarti lascia un poco confuso chi viene in visita. Purtroppo sono ancora troppi i credenti che hanno un concetto del dio, con forma umana. Per loro il dio deve necessariamente avere una forma; è difficile per loro vedere il dio come una energia. Eppure, il dio biblico, per come tu ti facevi sentire dal Mose, ci avvisava in uno dei suoi Dieci Consigli, di non farci immagini di lui/lei, cioè di non darti una forma. Si comprende subito il perché del tuo consiglio. Tu sapevi che l’animale-uomo dando un immagine al dio avrebbe creato innumerevoli problemi all’uomo. 7° del n. 832) Il più dannoso di questi, è quello di farci un dio a nostra immagine e somiglianza. Poi spunta sempre fuori chi se lo immagina migliore e più potente degli altri dei, per cui si sente in diritto di schiavizzare gli altri popoli e farli lavorare per lui. Ma questa mia lettera a te, è divenuta un’occasione per spiegare meglio, cosi chi viene a trovarsi, leggera la lettera, e non mi farà più quelle domande con risposte che per essere capite necessitano di una esperienza prima. L’energia che tu sei o mio dio, al tempo del Mosè ha ispirato quel Consiglio, il Secondo, ormai tolto dai catechismi cattolici per ovvi motivi), perché dando un’immagine al dio, ecco che lo si rende simile a noi, ed un dio simile a noi, è facile da manipolare; noi uomini, siamo veramente in gamba quando si tratta di farci amico un dio che essendo come noi, pensa come noi, e facilmente convinciamo a darci spago nelle nostre iniziative mondane, “a fin di bene”, naturalmente, ma sempre a danno di qualcun altro. Sì, c’è poco da obiettare, è un automatismo. E oggigiorno, pensiamo automaticamente ad un dio con forma umana, al maschile in genere. E anche se qualcuno evita di vedere questo dio con il corpo di un uomo o una donna, difficilmente riesce a non dargli la propria mentalità limitata, di uomo o donna. Questo è il danno che ci ha creato la non osservanza del Secondo dei Dieci Consigli. Anche il Papa, il nostro buffone in vesti bianche, per come si esprime, a te ti vede come uno dalla forma umana, con i suoi stessi problemi, le nostre fissazioni ideologiche, le nostre teorie su cose è buono e giusto da imporre al nostro prossimo più debole, e su come “convertire” il prossimo al bene, o alla nostra ideologia “religiosa”. Oggi è il venerdì prima della Pasqua, e vedo le corriere che portano gli ingenui credenti al santuario della Madonna di Fatima, e tante automobili con dentro preti, che forse pensano che adorare la Madonna al suo proprio santuario, sia più produttivo che pregare al dio nel segreto della propria stanza, come gli raccomandava di fare mio fratello Gesù ai suoi tempi, oppure dare i propri soldi in dono ad uno sconosciuto bisognoso che il dio gli presenta sul cammino. Purtroppo non succede così. Sono sicuro che tra gli ingenui credenti ci sarà uno che crede genuinamente in questa Divinità a forma di donna, senza intrattenere interessi egoistici, ma solo una Divinità da ammirare per se stessa per la sua bellezza, come raccontano di lei, alla stessa maniera di come io ammiro i miei gatti vedendoli come emanazioni del mio dio, così come io ammiro la mia ex-moglie, una specie di divinità, una con dentro di sé molto di te che sei il mio dio, ma certo non la vedo come una Divinità. 8° del n. 832 La vedo come me stesso, e osservandola mi viene spontaneo ringraziarti a te che sei il mio dio, l’energia che deve aver favorito il mio incontro con la forma umana dell’entità dentro mia moglie. Lei aveva bisogno di aiuto, a parte la sua bellezza che io non consideravo, essendo sposata e con figlie. Tu me lai presentata invitandomi a fare la mia scelta in senso altruistico, e grazie al dio ho scelto di rischiare nel bene. E di questa mia grande fortuna ti ringrazio o mio dio, chiunque tu sia, credimi, solo per avermi fatto sbattere a lei, ti sarò sempre grato.

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